mercoledì 29 luglio 2009

martedì 28 luglio 2009

nuovi mirabolanti esperimenti linguistici sotto l'influsso della coccoina

Da piccola ho sempre dato la mia preferenza alla pritt (la colla stick) rispetto al vinavil.
Forse perchè non avevo la pazienza di aspettare che la colla vinilica facesse la crosta sul palmo della mia mano, per sfogliarla delicatamente.
Forse perchè puzzava anche un po' di piedi ed era così bianca, lattiginosa e filamentosa che mi infastidiva. O perchè faceva le bozze umide sotto il disegno da appiccicare.
Sta di fatto che la pritt, che invece puzzava di agrumi ammuffiti, aveva un sapore dolciastro, e quando la spalmavi - benchè non incollasse un cazzo - riuscivi a fare i bordi perfetti alle cose.
Insomma, ho passato una vita tenendo nell'astuccio dei tubi rossi pieni di schifezze attorno al tappo, residui di temperamatite e colla. Palline scure appiccicose e sporche.
Solo due anni fa ho scoperto la coccoina: barattolo elegante, buco in mezzo con pennellino e profumo intenso di mandorle amare, come il miglior cianuro.
Ma io non sono mai stata una bambina fortunata.

mercoledì 22 luglio 2009

tu sei figlia della luna

Una lingua nella mia bocca, diversa.
L'ho accettata per fare.
A volte penso che aver baciato così tanta gente mi abbia reso insensibili le papille gustative.
Non so quante cose potrei baciare tranquillamente senza storcere il naso. Ho detto COSE apposta.
All'età di una 18 anni ero arrivata a 142 persone.
A 24 anni, boh, non saprei. Ma avevo nel portfolio anche una quarantina di donne.
Ho baciato praticamente tutti quelli che ne hanno fatto richiesta.
I miei baci sono andati persi.
Mi ricordo quando ancora mi rendevo conto di darli sempre meglio.
Ora a volte mi scordo di darli, e sempre più spesso non li dò con convinzione.
Ora ho 32 anni, non bacio più diverse persone in un giorno o in una settimana. Qualcuno all'anno.
Ma ancora il gusto non mi è tornato.

lunedì 20 luglio 2009

le telefòn

Stasera rientro à la maison de Gerico verso le 17.47. Squilla le telefòn (suoneria stile fischiettio da Kill Bill, insopportabile, lo so, ma ho perso le urla di uomo sotto tortura, e mi accontento).

  • 17.49, dal lavoro, stronzate già dimenticate.
  • 18.24, matteo: deve vedere la stanza in affitto. Lo prenoto per le 19.00.
  • 18.44, claudia: bla bla bla, e ha ragione lei, indubbio. Mi risolleva l'umore assai la biondina.
  • 19.11, LFB: giusto perchè nel weekend non mi ha abbruttito abbastanza.
  • 20.14, bu: al telefono no, ho detto di no, ma nel culo sì!Mi risolleva l'umore assai il rosino.
  • 20.43: katia, vuole vedere la stanza.
  • 20.48: mamma, vuole sapere se sono viva.
  • 20.57: ilaria, non può più uscire.
  • 21.02: dario, è atterrato... e chi se ne futt?
  • 21.10: ivano, vuole vedere la stanza.

Ho la sindrome da cellulare. Ora lo sento squillare sempre. Lo scrivo per vedere se smette.

domenica 19 luglio 2009

ritrovo te

credo ciecamente al mio mentore, Dilaudid.
ho una piccola depressione.
in aumento per il primo in classifica nel concorso casting for trampling.
dovrò - per ora - farlo con COCCOBBELLO.
non me la sento. non ho abbastanza buonumore in me.

giovedì 16 luglio 2009

Angoli


Seduta su una sedia.
Una gamba sul tavolo - la sinistra.
L'altra sul pavimento sudicio.
Odore di umanità in casa mia. Ho lasciato la finestra aperta nell'orifizio in cui dormo.
Ma quell'odore che mi accompagna da anni non mi abbandona.
Non mi piace, ma la colpa è mia. Polvere, disordine, muri che assorbono persone da anni.
Scarpe. Vestiti e mutandine sporche sul pavimento.
Odori che si mischiano al sonno della notte. Alla polvere che filtra nel giorno, da vecchie finestre.
Capelli e peletti di ricrescita asportati con pinzette.
Creme e pettini.
Solitudine.

lunedì 13 luglio 2009

la ragazza avverbio

Passando fra le colonne della fortezza, ho sentito giungere improvvisamente note musicali.
Ai più non sarà passata inosservata la mia full immersion nella musica - recentemente - dovuta all'abbassamento della mia testa nelle mutande del cantante (quando la Gerico si immerge, lo fa proverbialmente).
Ebbene, che musica graziosa, che archi cuneiformi, che melodia rampante.
Presa dalla mia nuova conoscenza, ho chiesto a un attempato astante: "che bella questa opera! ma fanno le prove all'aria aperta? Festa patronale? Garzone invecchiato col pallino del bel canto?".
No, cari miei: era uno dei tre tenori.
Ah.
Ora posso dire di aver anche ascoltato la lirica dal vivo.
Poi, tornata a casa, ho defecato.
Magistralmente.