mercoledì 16 giugno 2010

piccoli grandi parti

parlo e ascolto persone che mi raccontano cose intime.
scopro nessi semplici come la fame.
ognuno riflette nel comportamento ciò che ha vissuto nelle prime fasi della vita.
famiglie che si sfaldano nell'odio e famiglie che fingono l'unione funzioneranno sempre peggio di un divorzio ben riuscito.
pochi sembrano comprendere che sia meglio porre termine ad un'unione esaurita per sancire il bene della crescita.
nessuno sembra capire l'inutilità di un'unione forzata.
l'esagerazione delle reazioni umane in virtù di spiegazioni, plausibili solo alla cultura tipica, rovina gli animi.
opinare è lecito, giudicare è cortesia.

lunedì 14 giugno 2010

la puttana che lavora con voi

in ogni ufficio, c'è la puttana che vi sta a fianco, o anche di fronte.
l'importante è che condivida con voi lo spazio lavorativo.
la puttana che vi sta accanto ha fisime incredibili e esperienze travolgenti, che vanno dai consigli anti-igienisti pre-boom economico, all'infusione delle tisane di tarassaco, passando per il ciclo mestruale e il bucato a mano.
solitamente non è una puttana nel senso di mercificatrice: lo è nell'accezione di stronza.

la puttana che vi sta a fianco ha sempre un impatto sulla vita sociale fastidioso: non segue la logica di uso comune. mai.
ad esempio, può tranquillamente chiudere le finestre in piena estate e spalancarle in pieno inverno.

ci sono cose che non si possono spiegare più di tanto.
ma una corcata di botte, secondo me, a volte, male non fa.

giovedì 10 giugno 2010

corpo

a volte mi fermo a pensare, in quei rari bagliori di ottimismo, a me medesima come persona.
quanti errori.
non so davvero da che parte ricominciare a reimpastarmi.
perchè sono diventata così?
vorreisolosaperechetipotròsalutareun'altravolta.
non sto mai bene.
sono inutile.

mercoledì 9 giugno 2010

snobberie

quanto mi stanno in culo quei ritrovi del cazzo nelle città di provincia.
beceri sfigati e fighe lesse tirate in ogni mood che si accalcano nella via tutta lustrini, una volta a settimana, e fingono di divertirsi.
in realtà, molti fanno la prima uscita settimanale e bevono come maiali, camminando senza scostarsi e sbattendo le spalle.
in mezzo alla calca riconosci le regine che si sfiancano nelle perle di saggezza tipo "non fare quella cosa, è di cattivo gusto". Il mercoledì.

sono appena fuggita.
mi ci sono trovata costretta.
odio la gente che si aggrega e si saluta.
1 volta a settimana.
che aspetta quella sera per fare il figo.
che sia etno, chic, hippie, sfighetto o rasta.
non c'è un perchè a questo associazionismo, senza arte, senza dialogo.

la sagra di paese ha un plus.
festeggiare qualcosa.
una tradizione, un cibo, un'usanza.
la capisco di più.

fottuti merceneri di provincia che si sporcellano come beoti.

vi incendierei tutti.

martedì 1 giugno 2010

noblesse oblige

camminando in centro ho conosciuto un tipo strano e dimesso.
ho poi scoperto che l'intelligenza, l'educazione e la stramberia avevano nobili natali.
stasera abbiamo fatto la prima uscita.
immaginate quindi la vostra umilissima alle prese con un marchese, un pittore che vive di rendita paterna, un industriale, una notaio, un ereditiero, un maggiordomo, qualcun altro ricco, e io.
ok, ero la più bella, me lo dico da sola, ma potevo gareggiare solo con la gatta.
ho scoperto con piacere che anche loro fanno le grigliate (ok, le cuoce il maggiordomo).
le frasi che mi hanno colpito di più?
"ah, forse è nel museo di mia madre"
"stavolta pare che finalmente le tasse le paghino anche quelli del ceto medio-basso"
"cara, hai lasciato la borsa sulla piastra: ora hai una Louis Vuitton grigliata"
a dir la verità, ne ho altre. le tengo per me.
mi sento rintronata.
ma vi elargisco il mio sfoggio di conclusioni:
si sente la mancanza del mecenatismo in Italia.