Stavo pensando a una mia amica che prese il cellulare del fidanzato e per ogni numero in rubrica lasciò il nome intatto, ma sostituì la sequenza numerica telefonica con la propria.
Ogni volta che il fidanzato inviava un sms, arrivava a lei: così poteva controllarlo meglio, mi diceva. Leggeva in silenzio e interpretava come un aruspice i segni del T9.
Quando lui chiamava, lei non rispondeva: poteva essere per chiunque, tranne che per lei.
Faceva terminare gli squilli, aspettava 15 minuti e lo richiamava.
Così almeno 10 - 15 volte al giorno.
Lui ad un certo punto cominciò a sentirsi solo e abbandonato da tutti.
E aveva attorno solo lei, che diventava sempre più pressante e presente con quelle continue e inutili telefonate.
Ma era l'unica che ancora lo cercava: quanto andava in bestia quando GLI ALTRI lo chiamavano e gli rinfacciavano di essere sparito.
Lui che non faceva altro che chiamare e chiamare, senza ottenere mai una risposta.
Lui cominciò a diventare noioso, lei invadente e chiassosa.
Lui si suicidò. Lei chatta ancora col suo reggiseno.
Amour, di Michael Haneke
10 anni fa