lunedì 20 luglio 2009

le telefòn

Stasera rientro à la maison de Gerico verso le 17.47. Squilla le telefòn (suoneria stile fischiettio da Kill Bill, insopportabile, lo so, ma ho perso le urla di uomo sotto tortura, e mi accontento).

  • 17.49, dal lavoro, stronzate già dimenticate.
  • 18.24, matteo: deve vedere la stanza in affitto. Lo prenoto per le 19.00.
  • 18.44, claudia: bla bla bla, e ha ragione lei, indubbio. Mi risolleva l'umore assai la biondina.
  • 19.11, LFB: giusto perchè nel weekend non mi ha abbruttito abbastanza.
  • 20.14, bu: al telefono no, ho detto di no, ma nel culo sì!Mi risolleva l'umore assai il rosino.
  • 20.43: katia, vuole vedere la stanza.
  • 20.48: mamma, vuole sapere se sono viva.
  • 20.57: ilaria, non può più uscire.
  • 21.02: dario, è atterrato... e chi se ne futt?
  • 21.10: ivano, vuole vedere la stanza.

Ho la sindrome da cellulare. Ora lo sento squillare sempre. Lo scrivo per vedere se smette.

6 commenti:

  1. Certe volte lo dimentico di proposito, mi fa sentire in vacanza. Anche l'orologio è un altro oggetto che lascio volentieri a casa, sto meglio senza.

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  2. l'orologio me lo butto in un cassonetto un mio fidanzato punk e da allora sto senza:sarà per questo che rifugge da me la borghesia?

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  3. Il tuo fidanzato punk ci ha visto lontano :-)

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