ti scorsi nell'ala destra della sala da ballo, torvo e distinto, intento a fumare una sigaretta all'antrace per farti più grigio.
fu una sorpresa sentirti alle spalle, all'improvviso: mi prendesti per un giro di mazurka, con le tue scarpe lucidate ma dal pellame consumato.
odoravi di cuoio e tabacco, una tragica reminiscenza di un dopobarba invecchiato sul mobiletto da bagno.
sapevo che era il tuo giorno di festa.
davi il meglio di te col nulla che possedevi.
io, come al solito, ero nuda.
Amour, di Michael Haneke
9 anni fa